Nei primi giorni dopo le vacanze siamo tutti più riposati, quale migliore occasione per riproporre lo spiegone del martedì. Ricordo che è necessaria una dose extra di attenzione, buona lettura.
Oggi iniziamo a parlare di un argomento basilare: i livelli della comunicazione. In un mondo sempre più connesso il giusto modo di comunicare fa la differenza. Ma non sempre siamo all’altezza, vediamo qualche esempio.
Il dialogo d’impresa è l’evoluzione della pubblicità. Prima dei social network il cliente (potenziale o meno) veniva investito da una cascata di messaggi. La promozione era a senso unico e tutti subivamo il bombardamento. La “vecchia” pubblicità era alla portata dei Paperoni e chi più spendeva più orecchie si accaparrava. Oggi non funziona più così, o meglio, non solo così. Chi spende di più è ancora avvantaggiato ma esistono altre vie.
I consumatori sono meno disposti a subire la pioggia di promozioni. Non a caso l’estensione attualmente più scaricata per Chrome è AdBlock. I consumatori oggi sono smaliziati, attenti e consapevoli. Bisogna quindi cambiare atteggiamento e cercare di coinvolgerli, dialogare con loro su un terreno comune. Come ho più volte ribadito la visione e il sistema di valori sono quel punto. Sono la cristallizzazione della tua impresa, il cardine intorno al quale articolare azioni e parole.
Nel mondo iper-connesso essere trovati è possibile ma verrai presto confuso con tutti gli altri e dimenticato senza la visione. È fondamentale presentarsi con argomentazioni espresse nel giusto tono e credibili. Scegli termini semplici e non nasconderti dietro forme arcaiche. La semplicità ripaga sempre.
A tal proposito ti suggerisco un libretto: Le leggi della semplicità di John Maeda. Non parla di scrittura ma spiega come la semplicità migliora la vita, al link trovi il sito con le dieci leggi che la governano.
La visione aiuta a creare contenuti di valore per una fascia specifica di persone. La conseguenza: conquisterai la loro fiducia e difficilmente cambieranno idea. Dopotutto la bontà dei contenuti che hai da offrire rappresenta per loro la migliore delle opzioni. Perché dovrebbero cambiare?
Il fattore economico risulta perciò irrilevante, non dovrai acquisire spazi per essere ascoltato ma lavorare per coinvolgere. In tutto ciò i social giocano un ruolo chiave ma non l’unico. Non esiste una ricetta magica, dovrai trovare i canali che funzionano meglio per te, curare i contenuti per aumentare la credibilità del tuo marchio. Ma tieni sempre la visione come metro di giudizio.
Fino ad ora ci siamo mossi in superficie ma c’è ancora molto da dire. Quando trasmettiamo un messaggio lo facciamo con le parole ma non solo.
La comunicazione tra persone coinvolge diversi livelli, nel 1971 lo psicologo Albert Mehrabian lo comprese è definì tre componenti essenziali. In base ai dati formulò il modello del “55, 38, 7%”, secondo il quale:
- il 55% del messaggio è espresso con il linguaggio del corpo (gesti, mimica facciale, posture)
- il 38% con aspetti paraverbali (tono, ritmo, timbro della voce)
- il 7% è dedotto dalle parole pronunciate
Nella quotidianità è “semplice” da capire ma esistono gli stessi livelli anche nella comunicazione aziendale? Io credo di sì, vediamoli.
Tra persone il linguaggio del corpo ha la capacità di metterci (o meno) a nostro agio con qualcuno, adottare la visione ha lo stesso effetto. Ha il potere di coinvolgere chi ha lo stesso sistema di valori. Te ne ho già parlato ma tengo a ribadirlo avere una direzione precisa è importantissimo dal punto di vista comunicativo. Fornisce indicazioni precise e appassiona gli interlocutori più adatti.
Come hai capito aiuta il consumatore a orientare le scelte eliminando il fattore economico dall’equazione.
In realtà esistono numerosi altri vantaggi che imparerai a conoscere un poco alla volta con la pratica e l’approfondimento.
Adottare la visione nella comunicazione è poco appariscente ma connotante. Facendo un parallelismo tra persone e aziende (la visione) rappresenta la metà di quanto viene percepito dai consumatori, non dimenticarlo.
L’equivalente della parte paraverbale si esprime nel nostro caso nei canali che adottano il testo (blog, web e social). Abbiamo già visto l’importanza di usare il tono più adatto. Troverai un approfondimento e alcuni consigli qui.
Padroneggiare lo storytelling è appannaggio dei copy professionisti ma nulla vieta che anche tu possa coltivare questa capacità. Secondo lo schema di Mehrabian il 38% della comunicazione passa dal tono e dal ritmo meglio avere qualche competenza tu che dici? Se qualcun’altro si occuperà del materiale promozionale lo stesso non si può dire per le relazioni con collaboratori e clienti.
Entrano poi in gioco gli aspetti formali che sostituiscono la parte verbale. Sono in genere gestiti da graphic design abituati a maneggiare la parte creativa ma a digiuno di design strategico.
Il colore primario del brand ha un sistema di percezioni e significati che abbiamo già affrontato, puoi recuperare qui l’articolo. Ricorda che la palette del materiale promozionale dovrà essere in armonia con i colori del tuo brand, il risultato sarà ordinato e d’impatto.
I font (caratteri) devono essere leggibili, bilanciati in relazione all’importanza dei contenuti e ordinati nel layout (struttura) della pagina. Ancora una volta non dovrai gestirli tu ma dovrai essere il primo a capirne l’importanza.
Per aumentare l’efficienza dei tuoi collaboratori ti consiglio di utilizzare un brand book. Si tratta di un manuale in cui vengono riportati i principali tratti del marchio. Di solito si inseriscono i colori, i caratteri, il logo nelle diverse combinazioni (normale e in negativo) proporzioni e non solo. Aggiungi anche il tono, la visione così come tutti gli aspetti che contraddistinguono il tuo marchio.
Ricorda però che l’immagine coordinata incide in maniera relativa sui consumatori. Non verrai scelto per la cura della tua brand identity (immagine coordinata) ma sarai di certo scartato se ne avrai una sciatta. Viviamo, in un’epoca dominata della vista e non possiamo ignorare questo dato.
Se lavorerai con coerenza sarà più semplice per le persone capire chi sei, cosa proponi e in quale modo operi.
Se hai dei dubbi su quale sistema di valori adottare, come trasmetterli o su come impostare un brand book non esitare a contattarmi. Con alcuni accorgimenti potrai rivoluzionare il tuo modo di comunicare e trasformare (in meglio) la percezione che gli altri hanno della tua impresa.