Dopo il primo spiegone ho pensato potesse diventare un spazio fisso. Articoli del blog ad ampio respiro che richiedono attenzione extra per essere compresi. Se sei curioso, affamato di nozioni e alla ricerca di spunti di riflessione sei nel posto giusto.
Viviamo in tempi avari di soddisfazioni, incerti, ma mi chiedo, un’alternativa è possibile? Charles M. Schulz in una delle sue strip ha scritto «Se non ci piace dove stiamo possiamo spostarci, non siamo alberi». Per alcuni può essere più difficile ma non disperare, ti fornirò alcuni suggerimenti per… poterti muovere ed ottenere i vantaggi che meriti.
Piccola parentesi, il successo dalla figura del designer è dovuto alla capacità di creare gli strumenti più adatti a risolvere i diversi problemi con cui si misura. A differenza di altre professioni abbiamo il vantaggio di cambiare approccio al mutare delle condizioni. Anche in questo caso ci serviremo di questa prassi.
Nessuno ci obbliga a ripetere la nostra routine eppure insistiamo. Di recente hai scoperto alcuni meccanismi del cervello che agiscono in questa direzione ma ora puoi correre ai ripari. Elemento che ti da un vantaggio notevole su un buon numero di concorrenti.
Il cambiamento richiede però azioni ordinate in un preciso ordine. Cambiare atteggiamento e porsi un obiettivo è il primo passo. I più attenti tra voi avranno colto lo spostamento della nostra attenzione dal presente al futuro. Ma dove posso trovare le giuste indicazioni? Come ti ho già accennato l’obiettivo è parte integrante del processo. Immagina il punto più alto a cui potrebbe aspirare la tua impresa. La scelta dell’obiettivo, che chiameremo d’ora in poi Visione, è il cardine attorno al quale costruire la nuova routine.
La differenza tra un brand e una impresa risiede nel modo in cui la prima traduce la visione in operazioni. Cerco di spiegarmi meglio con un esempio. La visione di Google è “semplice”: Fornire l’accesso alle informazioni del mondo con un click.
L’esempio potrebbe sembrare lontano da noi comuni mortali (vero) ma i principi restano validi a prescindere dalla dimensione dell’attività. La volontà di ordinare la conoscenza umana e renderla fruibile nel minor numero di passaggi è un obiettivo grandioso. Osserviamo ora come la visione ha influito nel successo di Larry Page e Sergey Brin.
I motori di ricerca degli anni novanta (Yahoo, Altavista, Infoseek ec.) erano caratterizzati da una home page fittissima di informazioni. L’utente vagava con lo sguardo alla ricerca dell’area di maggior interesse (politica, economia, sport ec.) una volta trovata entrava e navigava nelle pagine collegate tra loro. A colpo d’occhio era possibile trovare le principali notizie come si fa con un quotidiano.
Google ha rifiutato questa logica, la pagina bianca lascia spazio solo ad un campo in cui inserire l’argomento da cercare. La volontà di semplificare la ricerca ha determinato l’architettura del portale prima e il successo poi.
Il desiderio di limitare i passaggi al crescere delle informazioni ha spinto a lavorare costantemente sulla loro organizzazione. Oggi le informazioni comprendono itinerari, musei virtuali, mappe, video ma la homepage ha mantenuto la sua semplicità.
La visione di Google ha saputo attirare le menti più brillanti convinte dalla promessa di un futuro più equo. Un futuro in cui ognuno ha la possibilità di accedere al sapere dell’umanità. La nascita di Maps, Earth, Translate sono il frutto della visione. Nati spontaneamente incarnano il desiderio dei fondatori al punto che oggi è impossibile pensare a Google senza uno di loro. Gli strumenti e le azioni devono farci avvicinare giorno per giorno alla nostra visione.
Se spostiamo in avanti la nostra attenzione il nostro modo di agire cambierà. Attireremo chi condivide la nostra visione, chi vede una possibilità alternativa all’offerta attuale differenziandoci da tutti gli altri.
Il raggiungimento di quel futuro non passa da fantasticherie ma da azioni magari insolite o inaspettate ma comunque concrete. Per fare qualcosa che non esiste dobbiamo imbrigliare la creatività e adottare soluzioni inedite.
Vorrei concludere con un personaggio storico di cui si conosce poco. Mi riferisco Charles Lutwidge Dodgson, conosciuto per aver scritto Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio con lo pseudonimo di Lewis Carroll. Pochi sanno che Carroll oltre ad essere un brillante scrittore ha avuto una cattedra in matematica, gettato le basi della fotografia moderna e ideato giochi di logica.
Tra i numerosi contributi vorrei citare (Attraverso lo specchio) la corsa della Regina Rossa: «Qui, vedi, devi correre più che puoi, per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio!»
Questo concetto che ad una prima occhiata sembra assurdo è invece sovrapponibile all’economia moderna. Le aziende sono in continua lotta per una posizione dominante sulle altre. All’interno di una determinata fascia di mercato nessuna azienda può permettersi di rimanere ferma per sopravvivere, ma anzi deve correre più velocemente per arrivare al successo. Diventa indispensabile quindi trovare la maniera di aumentare la velocità con nuovi servizi (e nuovi mercati) o modificando le regole della corsa.
Perseguire con passione la visione è un buon modo per adottare atteggiamenti più efficaci e cambiare le regole del gioco.
Il consiglio di oggi è: fermati un momento, cerca di capire qual è la visione della tua impresa e scrivila su un post-it da tenere sempre davanti. D’ora in poi di fronte a qualunque decisione ti dovrai domandare: questa azione mi aiuta ad avvicinarmi alla mia visione? In caso contrario diffida.