Outsourcing, perché no?

Sono molteplici i termini che entrano nel linguaggio manageriale, alcuni scompaiono così come sono arrivati altri invece riescono a ritagliarsi un proprio spazio, l’outsourcing è probabilmente uno di questi, ma di cosa si tratta?

Il termine indica la cessione ad una società esterna specializzata in una fase o un’attività al fine di ottenere un abbattimento dei costi per processi verso i quali non si ha sufficiente efficienza. Le risorse alle quali è possibile accedere sono tra le più disparate: dall’ aggiornamento delle componenti software alla logistica, dalla contabilità alla gestione dei processi creativi.

La ricerca di fornitori esterni, come accennato in precedenza, offre il vantaggio di limitare i costi per l’acquisizione delle competenze necessarie ma, soprattutto, quelle legate all’aggiornamento delle stesse. In un momento in cui i cambiamenti si susseguono continuamente mantenere un alto profilo a tutti i livelli è problematico, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Quest’ultime esternalizzando, hanno la possibilità di svolgere attività che non sarebbero in grado di affrontare permettendo al contempo di concentrarsi sul proprio core business.

In un momento storico in cui la necessità di evoluzione è un imperativo per la sopravvivenza delle aziende la figura dell’outsourcer è diventata di primaria importanza . Se adeguatamente supportato l’outsourcing offre una reale opportunità di crescita per la creazione di nuove nicchie di mercato.

Se sei alla ricerca di una soluzione per affrontare con rinnovato vigore le sfide che ti attendono, apri il catalogo il sito web o fai una passeggiata all’interno della tua azienda con occhio critico, cosa potresti migliorare o introdurre per fare il salto di qualità?

Continua a seguirci, nel prossimo appuntamento un tema scottante.